Bluetooth (Junior)
Bluetooth significa “dente blu” in inglese.
Era l’insolito appellativo del re danese Aroldo I, un grande unificatore che regnò circa mille anni fa portando armonia e dialogo tra i popoli della sua regione.
Oggi il suo nome indica uno standard per la trasmissione digitale senza fili che consente a dispositivi elettronici di marche differenti di collaborare e dialogare tra loro. Le cuffie e gli auricolari senza fili dei telefonini usano questo standard.
Lo stesso fanno gli altoparlanti delle tv, i braccialetti sportivi, gli orologi elettronici da polso, le automobili per darvi la funzione vivavoce, gli scanner per la lettura delle etichette e persino certi spazzolini da denti elettrici.
Il bluetooth è una tecnologia molto efficiente e sicura: usa pochissima energia e due dispositivi possono dialogare soltanto con il vostro permesso esplicito, di solito protetto da un codice numerico.
Inoltre ha una portata molto limitata e una sofisticata protezione contro le interferenze, per cui non causa quasi mai disturbi ad altri utenti e di certo evita la scomodità di cavi che si ingarbugliano e ci intralciano.
Autore
Paolo Attivvissimo
Scrittore e Giornalista informatico

Biografia Completa
informatico, divulgatore scientifico, conferenziere, traduttore e
interprete tecnico e “cacciatore di bufale”. Ha scritto 18 libri di
divulgazione informatica e oltre 100 articoli per “Le Scienze”. Dal 2006
conduce la trasmissione “Il Disinformatico” sulla Rete Tre della
Radiotelevisione svizzera ed è consulente sulle tecnologie informatiche
e la disinformazione mediatica per RSI, RAI e Mediaset. Ha accumulato
circa 95 milioni di visite sul suo blog Disinformatico.info e 410.000
follower su Twitter. Nato a York (GB), vive e lavora a Lugano con la
moglie Elena, due gatti e mezzo e troppi computer.