Debunking (Standard)
Il debunking è la pratica di rivelare, dimostrare l’inesattezza o la falsità di una notizia o di un’affermazione usando i fatti, il ragionamento e le tecniche di verifica tipiche del giornalismo investigativo e della scienza.
Chi fa debunking è un “debunker”.
La parola è entrata da poco nel lessico italiano, ma in inglese esiste da circa un secolo. Non è una pratica nuova: la seguiva anche Cicerone duemila anni fa.
Il prestigiatore Houdini la usava per smascherare i sedicenti medium 100 anni fa. Oggi la si usa moltissimo su internet per contrastare le notizie false in qualunque campo.
Fare debunking non significa difendere le autorità o le versioni ufficiali: significa difendere i fatti – che piacciano o meno – scremando le fantasie.
Significa accertare e accettare quello che è vero, lasciando in disparte quello che vorremmo che fosse vero.
Il debunking è un metodo che chiunque può imparare ad applicare: le sue tecniche sono pubbliche, e valgono in qualunque settore. Includono sia strumenti tecnici come la ricerca avanzata di informazioni o immagini su internet e negli archivi, sia la conoscenza delle trappole emotive e logiche nelle quali inciampiamo tutti.
Fare debunking, insomma, è anche conoscere meglio se stessi
Autore
Paolo Attivvissimo
Scrittore e Giornalista informatico

Biografia Completa
Paolo Attivissimo (non è uno pseudonimo) è uno scrittore e giornalista
informatico, divulgatore scientifico, conferenziere, traduttore e
interprete tecnico e “cacciatore di bufale”. Ha scritto 18 libri di
divulgazione informatica e oltre 100 articoli per “Le Scienze”. Dal 2006
conduce la trasmissione “Il Disinformatico” sulla Rete Tre della
Radiotelevisione svizzera ed è consulente sulle tecnologie informatiche
e la disinformazione mediatica per RSI, RAI e Mediaset. Ha accumulato
circa 95 milioni di visite sul suo blog Disinformatico.info e 410.000
follower su Twitter. Nato a York (GB), vive e lavora a Lugano con la
moglie Elena, due gatti e mezzo e troppi computer.